mercoledì 29 febbraio 2012

Rossella libera. Free Rossella

Oggi è il giorno in cui molte voci si uniscono per parlare di Rossella Urru.
Per dire che vogliamo vederla tornare libera.
Lei che, come tant* altr*, ogni giorno opera perché un pezzettino di mondo sia migliore. Perché donne e bambini, proprio come nel caso specifico di Rossella, possano sopravvivere alla povertà. Alla fame.
Rossella, ti aspettiamo.

giovedì 23 febbraio 2012

Dello stile

Magari il tuo scrittore preferito è uno di quelli bravi. Uno che non maltratta la sintassi, che conosce il significato delle parole e le mette in fila come si deve. Magari è uno che ha uno stile, persino qualcosa da dire. E lo dice bene.
Se poi è il tuo scrittore preferito, va da sé, ti piace. Forse addirittura lo adori. Compri tutto quello che scrive, lo leggi sempre.
Magari il tuo scrittore preferito è proprio un grande scrittore, uno che quando scrive raggiunge vette che nemmeno. Magari è uno che, con la scusa del romanzo, parla di te, del mondo, dei sentimenti e del dolore, della vita. Non ha alcuna difficoltà a intessere una visione politica, o filosofica, tra le righe.
Forse egli ha anche un curriculum ormai ricchissimo. Ha scritto tanto, pubblicato con onore. Piace, non soltanto a te.
Così capita che il tuo scrittore preferito debba scrivere (o far scrivere) le sue note biografiche nella bandella o direttamente sulla quarta di copertina. Egli principia con luogo e data di nascita (no, niente paura, non sta declinando le sue generalità: è il tuo scrittore preferito e troverà di certo un modo creativo per dirli) e con il posto dove vive. Due righe interlocutorie, tanto per fare il simpatico (un po' di colore) e rompere il ghiaccio e poi, giù, la lista (creativissima) di quel che ha scritto e pubblicato - dove, perché, quando e vincendo quali premi. Eventuali.
Ma non vuole, non vuole assolutamente risultare serioso, pesante o antipatico e allora chiude con una frasetta. Così:
"E tutto questo nei ritagli di tempo lasciati liberi dalla sua attività principale, che è la pesca sportiva".

Ora pensi: per carità ognuno è libero di definirsi come vuole, di fare quel che vuole, di scrivere quel che crede. Forse.
O forse no.

Fortunato, il tuo scrittore preferito. Ha un lavoro non male (eh sì!, scrive). Sicuramente non ci campa (anche se il suo curriculum straborda di titoli) così per guadagnarsi da vivere deve dedicarsi alla pesca sportiva. Po'erino, si dice in Toscana.

Ora pensi, ancora (perché in fondo anche tu hai poco da fare ma magari non ti dedichi alla pesca sportiva): chissà...
Chissà come la prenderebbe un precario, una dichiarazione del genere, o uno che è appena stato licenziato perché "c'è la crisi". Magari sarebbero contenti. Magari è il loro, di scrittore preferito.
Oppure chissà se anche Italo Calvino quando ha pubblicato... che so, "Le città invisibili" ha scritto (o fatto scrivere) "composto nei ritagli di tempo, dopo aver dato da mangiare al cane e prima di uscire a passeggio con la moglie".
Chissà che stile aveva lui, Calvino.

mercoledì 22 febbraio 2012

Gorgheggi le comiche

Oggi la profe è stata dalla logopedista. Ché la sua voce si è andata massacrando, negli ultimi anni, affrontando quelle belve di allievi ultradolescenti che si ritrova.
Pare anche che tale logopedista sia stata gentile, competente, simpatica. Ha colto il problema (c'è poco da sottilizzare, quando uno è disfonico...), ha trovato il rimedio, ha assegnato esercizi. Questi:
Ora: liberate la vostra mente e visualizzate davanti a voi un adulto che, dopo cena, si accomoda su una sedia con questo foglio davanti. (I pargoli strabuzzano gli occhi). Il medesimo adulto comincia a respirare profondamente, tentando di trovare il giusto rilassamento e il respiro suggerito dalla logopedista. (I pargoli cominciano a sorridere). L'adulto comincia a cantilenare quella litania tutta in "i", alzando il tono. Qualcosa a metà tra uno scioglilingua e una canzone scout.
Poveracci, i pargoli.
Son crollati a terra.
Ridevano talmente, rotolandosi, che nemmeno una logopedista avrebbe saputo come farli smettere.
(Però la profe da stamattina ha ritrovato una voce cristallina. Sembra la Callas. Basta che non canti, però. Eh!).

venerdì 17 febbraio 2012

Perle (di saggezza)

Sul blog di Loredana Lipperini si è aperta ieri una bella discussione su un tema che mi appassiona e mi agita parecchio. Trovate tutto qui.
Mentre leggevo il post e spunti e commenti davvero interessanti si faceva spazio dentro di me un'entità che considero superiore e incontrollabile: il "pippone".
Per una volta sono riuscito a domarlo e trasformarlo in una sorta di monologo interiore. Siete stati fortunati, ve lo assicuro.
Però un paio di perle di saggezza non sono riuscito proprio a reprimerle:
1) certe volte ho l'impressione che, a differenza delle bestie, noi umani facciamo figli per avere in casa un nuovo gadget;
2) non hanno ancora finito di metterti in braccio quel fagotto piangente che il marketing si sta già occupando di te.

mercoledì 15 febbraio 2012

Una corsa

Passo un pomeriggio con loro. Mi sorprendo ancora a guardarli come se fosse un ennesimo primo giorno. O il quattordicesimo, o il duecentotreesimo.
Mi sorprendo che li guardo, sorrido dentro.
E penso.
Paghiamo l'insegnante d'inglese. Paghiamo la retta del nuoto e l'istruttore di judo. L'arrampicata, la ginnastica ritmica, il corso di flauto e il teatro. Corso per ragazzi, in attesa che diventino adulti (poi: corso per adulti).
Li scarrozziamo al campo di atletica, al corso di stencil. Stage avanzato di ombre cinesi, corsa sui trampoli, cucito e uncinetto. Cucina, livello basic.

Poi basta entrare per caso in un giardino.
Davanti a loro qualche metro di spazio.
Corrono, felici gridano.

Perché, ogni volta, mi emoziono? E il corso d'inglese non mi fa, per niente, lo stesso effetto?!

giovedì 9 febbraio 2012

Avanguardie tecnologiche

La tecnologia non ci appartiene proprio se, quando parla al telefono con sua zia, l'uomo piccolo le promette: "ti mando un fax".
Antiquato.

Link Within

Related Posts with Thumbnails