giovedì 11 dicembre 2008

Geografie

Oggi ho avuto sotto gli occhi (potere delle fotografie d'epoca!) una carta geografica del 1957, in una classe elementare. Era del Sudamerica, ma poco importa la precisazione: a leggerla c'era su poco e niente: il nome degli Stati, qualche capitale (e qualche altra no: la Bolivia, per esempio?), un po' di righe contorte (qualche fiume, of course) ma senza nomi accanto. Insomma, si direbbe, una piattezza di informazioni desolante.
Poi mi son guardato, per par condicio, una carta d'oggi, dicesi 2008, in un atlante per bambini, stesso livello di scolarità, stessa faccia del mondo. Ebbene, ci son le Ande disegnate picco per picco (la complessità percettiva del rilievo topografico), fiumi-affluenti-sottoaffluenti-torrentelli, le città e i paesi tutti anche quelli disabitati, indicazione di macroregioni regioni e provincie, colorazioni differenti per monti colline pianura mezzacosta. Insomma si direbbe una pluralità di stimolazioni entusiasmante.
Ora, qualche minuto fa, pare sian tornati indietro (ma crederci davvero?) su questa bufala del maestro unico: che abbian visto le stesse carte che ho guardato anch'io?!

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